Socchiuse gli occhi per guardare meglio la stazione di sbarco nel buio dell’ombra planetaria.
Poche luci fioche delienavano la stazione di sbarco, vide l’ascensore planetario ma sembrava spento, solo il riflesso delle luci fioche della stazione. Non c’erano segnali accesi a indicare la zona di attracco.
Decisamente strano.
Sfiorò ancora il pannello dei messaggi e cercò il messaggio di consegna. Inviato due giorni fà. Aggiornamento in tempo reale. Vedeva il puntino sulla mappa galattica che indicava la sua posizione.
Sbuffò e si stiracchiò la schiena.
“Vendicta a Consorzio Agrario, mi confermate la zona di attracco?”
Messaggio ricevuto, spunta, letto.
Si mosse sul sedile per raddrizzarsi la schiena, diede uno sguardo al pannello delle armi. Guardò ancora verso la stazione spaziale e poi si guardò attorno.
Buio totale tranne le luci della Vendicta. Si grattò la barba. Aumentò la velocità a 10%.
Due chilometri e mezzo.
Accese lo scanner e fece un controllo focalizzato sulla stazione, bassi livelli di energia, forse solo supporto vitale? I vari fari di navigazione erano attivi.
“Vendicata a Consorzio Agrario, questo è la mia terza richiesta di attracco, se non rispondete sarò costretto a tornare indietro con il cargo che vi verrà comunque addebitato.”
Silenzio.
Due chilometri, mentre si avvicinava rollò per avere una visuale migliore della zona di attracco, iniziava a vedre le tre piattaforme di atterraggio e la torre dove di solito si svolgevano le pratiche di accettazione. E dove di solito stava Flora.
Le luci all’interno della torre erano fioche e blu, confermando i suoi sospetti.
Con lievi colpi di propulsore si posizionò in fronte alla torre. Fermò la nave.
C’era qualcosa che si muoveva fra la torre e le piattaforme di atterraggio. Usò le luci frontali per illuminare la zona.
Merda.
Un corpo fluttuava nello spazio, senza tuta.
Poi ne vide altri.
Merda, merda, merda.
Era ormai a meno di un chilometro dalla torre, quasi sulla piattaforma. Azionò il comando che estraeva i cannoncini laser della Vendicta. Li vide fuoriuscire dai lati della cabina di pilotaggio e un puntatore apparve davanti ai suoi occhi, proiettato sul finestrino frontale dell’abitacolo.
Incrementò l’energia agli scudi.
Poi la vide, con la sua chioma ricciuta, roteava lentamente verso di lui e i suoi occhi la seguivano mentre le sue mani si stringevano attorno alla cloche.
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