Vedi come i rimpianti distruggono la vita delle persone. Ieri sono andato dal macellaio, quello che ha sempre le foto di quando era bambino e faceva scherma. Le foto sono nascoste, difficili da notare per i clienti a meno che non si trovino di lato al frigo, dietro il tritacarne. Ma quando il macellaio deve prendere la carta e le buste deve sempre passare in quella piccola alcova, e le foto sono sempre lì, ad altezza occhi. Sono lì per lui. Sono il suo rimpianto perchè un giorno decise che fare il garzone dal macellaio era più importante per il suo futuro di continuare a frequentare la palestra sociale di Via Cicala.
La palestra di Via Cicala è chiusa da vent’anni, al suo posto c’è un’agenzia di viaggi che ha dovuto chiudere per colpa del COVID.
L’altro giorno ci sono passato davanti e ho visto il proprietario mettere dei fogli dentro alcuni scatoloni.
La vetrina è polverosa e i poster con le bianche spiaggie e le palme indiane sono ingialliti e rovinati ai bordi, come quando da piccolo il poster di Madonna si staccava dal muro e lo scotch diventava giallo e di plastica.
Chissà quante persone, che sono passate davanti a quella vetrina sfavillante di sogni tropicali, hanno deciso di rimandare quella vacanza fatta di nuotate in acque limpide perchè le previsioni sull’economia gridavano prudenza. In quanti sono morti in carenza di ossigeno ma con ventimila euro sul conto in banca e il rimpianto di acque calde e azzurre?